A Gaiarine, nella Marca trevigiana, la storica azienda del mobile continua a seguire la sua antica vocazione di innovare e anticipare le tendenze
In quel di Gaiarine, nella Marca trevigiana, ha sede da sempre Pianca, una ditta di mobili e complementi d’arredo per la casa. La storia parte da lontano, perché si racconta che intorno al 1500 la famiglia detta “da Pianca” conducesse una rinomata falegnameria dotata di mulino ad acqua. L’arte ebanista viene tramandata di padre in figlio e molte sono le realizzazioni di pregio tuttora visibili nelle ville e nelle chiese del trevigiano, oltre alla realizzazione di mobili commissionati da Gio Ponti negli anni ‘50. La svolta si registra nell’immediato dopoguerra, quando Enrico Pianca trasforma la propria attività da artigianale a industriale: dalla produzione di camere da letto giunge alla produzione di sistemi completi d’arredamento per la casa nelle soluzioni giorno e notte. La crescita è quasi ininterrotta nel corso del tempo e nel 1965 l’azienda si è già trasformata in una realtà industriale con 160 addetti, diventando un caso esemplare di Made in Italy. Quindi negli anni ’70 guarda con interesse ai mercati esteri. Nel 1986 subentra alla guida il figlio Aldo, che punta a incrementare la produzione per il mercato interno: la classe media italiana, che si è strutturata sempre più nei decenni precedenti, rappresenta un buon segmento verso cui indirizzare i propri sforzi. L’idea è vincente e il gruppo Pianca compie ulteriori passi in avanti. Col nuovo millennio l’azienda si adatta alla evoluzione del mercato dedicandosi alla ricerca di essenzialità ed eleganza e ritagliandosi un ruolo di riferimento nel settore medio-alto che l’ha portata a parare i colpi della crisi, forte tuttora di un fatturato di 32 milioni e un organico di 220 dipendenti.
Il proposito di Pianca è sempre stato quello di offrire un prodotto “fresco” e moderno ad un prezzo accessibile: per metterlo in pratica, si è servita della collaborazione di giovani designer. Restare all’avanguardia nel mercato, tuttavia, non sarebbe stato possibile senza una capacità produttiva al passo con i tempi e a volte addirittura in grado di anticiparli. Aldo Pianca racconta: «Siamo stati tra i primi ad unire innovazione e design grazie a soluzioni tecniche e produttive che hanno permesso la realizzazione di numerosi modelli di successo; e per offrire armadi su misura: già alla fine degli anni ’80 abbiamo adottato il sistema di produzione “Just in time”, presupposto per unire efficienza e personalizzazione di prodotto». Ma innovazione per loro è anche concretizzare accorgimenti in altre fasi dell’operatività aziendale, per esempio nelle spedizioni. «Negli imballi usiamo un moderno sistema di protezione in cartone su misura che, a differenza di altri materiali quali il polistirolo, assicura sia maggiore integrità dei mobili durante il trasporto sia la facilità di smaltimento ecologico». Del resto la stessa sostenibilità ambientale figura tra le priorità di Pianca. «Facciamo il massimo perché ogni nostro prodotto abbia impatto zero sull’ambiente. Lo testimonia l’uso di vernici ad acqua, l’installazione di un impianto fotovoltaico da un megawatt sul tetto dello stabilimento e la realizzazione di una pista ciclabile tra il mobilificio e il centro del paese vicino».
L’azienda punta con determinazione al mercato estero, dove già concentra la metà del fatturato. «L’importante – continua Aldo Pianca – sarà offrire mobili di arredamento estremamente personalizzabili in forme, misure e finiture, dando la possibilità di “vestire” in modo personale la propria casa. Si tratterà, in altre parole, di sviluppare l’offerta da “prodotti” ad “arredamenti su misura” che esprimano e realizzino il sentire di chi abita: questo è l’obiettivo principale di Pianca». Per Open Factory, oltre ad aprire le porte del proprio stabilimento in Via Dei Cappellari, è in programma la presentazione del libro di Marco Bettiol (esperto di marketing e docente universitario) “Raccontare il Made in Italy”, in presenza dell’autore. Concluderà la giornata un aperitivo.