Lo scopo primario di un impianto fotovoltaico con accumulo verte sulla produzione di energia elettrica. Nel momento in cui quest’ultima non viene consumata del tutto nel contesto domestico, teoricamente dovrebbe essere versata nuovamente sulla rete elettrica per poi essere rivenduta nel corso delle ore di irraggiamento solare.
Il problema di fondo, però, è che il consumo dell’energia elettrica avviene in larga parte di notte, quando non c’è l’irraggiamento solare. Ecco perché conviene sfruttare al meglio la corrente prodotta dall’impianto fotovoltaico con accumulo nel corso delle ore diurne. Il ricorso a un accumulatore, deputato all’immagazzinamento della corrente con cui appagare il fabbisogno energetico notturno, si dimostra una scelta conveniente.
Le due principali tipologie
Sostanzialmente, sono due le tipologie principali di impianti fotovoltaici con accumulo:
1. inverter + accumulo: un accumulatore al litio viene posizionato nell’inverter, andando a occupare davvero spazi ridotti. Non sono richiesti particolari interventi di installazione;
2. batteria esterna: opzione molto in voga nel momento in cui si fa ricorso agli accumulatori al piombo. La suddetta soluzione è più economica della precedente, ma l’impatto a livello di opere di adeguamento non è di certo minimo.
Il funzionamento dinamico
Durante la giornata, un impianto fotovoltaico con accumulo funziona dinamicamente, perché nelle ore del mattino il consumo dell’energia prodotta avviene all’interno del contesto domestico, mentre il surplus viene immagazzinato nell’accumulatore. Nel pomeriggio, con il pieno caricamento dell’accumulatore, si registra l’immissione dell’energia in eccesso nella rete elettrica. A quel punto, ha il via il processo di vendita. Durante le ore serali, l’energia accumulata all’interno della batteria viene impiegata per alimentare gli elettrodomestici. A fronte di bisogno di ulteriore energia, l’impianto fotovoltaico si approvvigiona dalla rete elettrica.
Installare un impianto fotovoltaico con accumulo conviene sempre: ecco perché!
Vi sono tutta una serie di incentivi nella bolletta elettrica, a fronte di un’autoproduzione dell’energia mediante un impianto fotovoltaico. Per ottimizzare le spese in bolletta, risparmiando il più possibile, sarebbe opportuno optare per maggiori consumi elettrici nel corso della mattinata, in quanto i pannelli voltaici sono in funzione. Ciò, però, non avviene mai, perché al mattino si è fuori per lavoro. Di notte, non c’è produzione di energia elettrica perché l’impianto fotovoltaico non può sfruttare la luce del sole. Ragion per cui, se non c’è un accumulatore, l’utente è costretto a rifornirsi dalla rete elettrica sia di sera sia di notte. E siccome la corrente costa cara, si finisce per perdere ogni beneficio.
Un accumulatore in un impianto fotovoltaico è un’importante occasione di svolta, specie se la maggior parte dei consumi elettrici avviene dalla sera. Il motivo di fondo è che si riesce a massimizzare la produzione dell’impianto fotovoltaico, posizionato sul tetto: i livelli di efficienza sono ancora maggiori se si riesce a sfruttare al meglio di sera e di notte l’energia prodotta dai pannelli solari nelle ore mattutine.
Conclusioni
L’autoconsumo si dimostra, di fatto, il principale punto di forza di un impianto fotovoltaico con accumulo, perché viene garantito il miglior ritorno sull’investimento economico nel momento in cui si decide di produrre e di consumare l’energia “in proprio”. I vantaggi in bolletta sono interessanti, perché si è poi indipendenti dalla rete elettrica del provider.
La massima resa, un impianto fotovoltaico con accumulo la assicura nelle case isolate, sia in campagna sia in montagna. Essendo scollegato dalla rete elettrica, un impianto fotovoltaico di questa tipologia garantisce indipendenza dal gestore: l’utente risparmia considerevolmente sulla bolletta elettrica, perché non c’è collegamento alla rete (zero costi fissi, assenza di oneri di rete) e l’energia prodotta è a impatto zero.