Alifax, la diagnostica clinica cresce con brevetti e parternariati
Da distributore di apparecchiature per analisi cliniche di propria produzione a leader mondiale nello sviluppo, produzione e distribuzione di strumentazione diagnostica clinica. Si parla di Alifax, realtà partita ufficialmente a Padova nel 1988 ma strutturatasi come azienda con prodotti propri nel 1995. Alle spalle c’è la determinazione di Paolo Galiano, padovano con una formazione da biologo e parecchie esperienze all’estero, che l’ha chiamata così per un gioco di parole in cui allude scherzosamente ai nomi dei propri figli. «È stato un vero e proprio progetto di vita, a cui ho dedicato tutto me stesso» spiega. Il primo grande passo avanti lo compie a fine anni ’90, quando acquisisce realtà di rilievo del settore come la Sire Analytics Systems di Nimis (Ud): attualmente con uno stabilimento a Nimis, dove vengono prodotti strumenti di diagnostica molto specifica (sulla velocità di eritrosedimentazione e sulla coltura batterica rapida), può allargare l’offerta di prodotti ed espandersi anche all’estero. Passa qualche tempo e Alifax è ormai un punto di riferimento per la diagnostica di laboratorio in particolare nei rami di ematologia, microbiologia, sierologia e autoimmunità, almeno una ventina di brevetti. Fino a oggi, dove si presenta forte di 25 milioni di euro di fatturato e di almeno 120 occupati solo in Italia, con esportazioni in ben 90 paesi stranieri supportate dalle tre filiali commerciali all’estero (Spagna, Cina e Russia).